VALDIMELLO, PIEDI DI PIOMBO E UN EROE DIMENTICATO
Oceano Irrazionale e Piedi di Piombo in una prospettiva "quasi" yosemitica |
Il “Free-solo” è un bel modo sintetico e musicale con il
quale gli anglosassoni definiscono l’arrampicata libera solitaria, quello dove te
ne vai su per le rocce libero da qualsiasi vincolo, come in un sogno. A me, per esempio, piace molto andare “lungo”
dopo le protezioni, ma il free-solo mi fa paura e la presenza, seppur remota, di un altro essere umano legato alla mia corda ha sempre contribuito a
garantirmi una decisiva dose di sicurezza psicologica.
In Yosemite il free-solo
è una attività abbastanza praticata, il padre nobile è stato il fuoriclasse californiano
John Bachar, capolista di una
tendenza che ha raggiunto la massima
espressione nel canadese Peter Croft (Rostrum e Astroman in giornata e
passeggiate su Batterballs al Cookie Cliff slegato e con scarpe da tennis!) e
più recentemente in quel fenomeno extraterrestre di Alex Honnold. Ma aldilà di questi personaggi quasi
irraggiungibili, si può dire che questo tipo di scalata sia diffusa nella valle
californiana e che la maggior parte dei big e anche degli scalatori di
medio-alto livello lo pratica più o meno assiduamente.
Michele al terzo tiro di PDP |
Ma c’è una scalata libera solitaria, che può essere
considerata una delle più sensazionali mai fatte in Val di Mello e che è
passata quasi inosservata, sulla quale si è esercitata una sorta di
inspiegabile censura. Ne avevo sentito parlare qualche anno fa e ne rimasi
molto colpito, poi, non avendone più avuto notizie, alla fine me la sono
scordata. La settimana scorsa ho peccato di Hubris (tracotanza) e ho
seguito a cuor leggero il mio amico Andrin Sommaruga su Piedi di Piombo senza allenamento. Così alle soste, mentre
commiseravo i miei piedi doloranti “pieni di piombo”, ho fraternizzato con
Michele, giovane e gagliardo arrampicatore comasco che mi ha parlato del suo
amico “Bimbo”, al secolo Stefano Dotti, che qualche anno fa ha salito slegato
questa bellissima, ripida e delicata via.
Ultime spalmate prima della grande cengia |
In aderenza c’è un equilibrio più sottile tra la
preparazione atletica ( non ne necessita tantissima) e tutto ciò che ti frulla
nel cervello e il confine tra "il tutto" e "il nulla" si ripropone in maniera
inquietante ad ogni spalmo di piede: basterebbe il battito d’ali di una farfalla
per far succedere un patatrac. Michele mi ha detto che il suo amico “Bimbo”,
poco dopo questa scalata, ha smesso di arrampicare e forse ha fatto la scelta giusta: se si è raggiunto
il massimo livello precluso alla maggior parte dei comuni mortali, che senso
avrebbe avuto andare oltre?
Masescu maggio 2016
Masescu maggio 2016
PS: Mi telefona da una birreria della Baviera, dove si è
temporaneamente trasferito con la famiglia, il raffinato arrampicatore (un
piacere vederlo scalare) Chicco Fanchi e mi aggiorna sulla storia del
free-solo in Val di Mello. Quel giorno “eroico” di Piedi di Piombo,
prestazione che da sola si può reputare di livello mondiale, Il Bimbo ha
proseguito per Oceano Irrazionale e una volta raggiunta la vetta, si è
orientato nella discesa della Val Livincina che non conosceva, inseguendo un
camoscio, sulla scorta di una solida certezza: “se scende lui ce la posso fare
anch’io!” In seguito tornerà a casa, vicino a Como, in bicicletta e a questo
punto lo stile “by fair means”, se applicato a questa avventura,sembra quasi
riduttivo.
Il Chicco mi ricorda anche quella grandissima prestazione
fatta nell'estate del 1996 da Roberto (Roby), Marchini, un autentico “Local
Hero” , sulla Via della Pancia al Sasso Remenno.
“Tutti guardano alla parte alta della Pancia perché più
estetica, ma il passaggio duro, dopo quello iniziale, si trova ad una ventina
di metri dal suolo, con uno spalmo di piede sul nulla e un appiglio rovescio
per le dita” mi dice il Chicco che quella via la conosce benissimo avendola
scalata tantissime volte.”Il Sasso Remenno faceva parte della nostra vita”
ricorda Chicco” e la grandezza del Roby è stata quella di scalare slegato
questa via che gli era sicuramente congeniale, ma che era anche molto vicino al
limite delle sue abilità arrampicatorie”.
A questo punto mi viene il sospetto che, in fatto di
free-solo, io ne sappia meno del dovuto e non sarebbe male che arrivassero altre
testimonianze su questa esclusiva specialità , che appare prerogativa di personaggi schivi e
disinteressati alla ribalta e per questo motivo protagonisti delle storie più
affascinanti.
Masescu, maggio 2016