Uno dei paesaggi più imponenti della Valmalenco lo si può godere dal ghiacciaio dello Scerscen Superiore alle prime luci dell’alba, quando il sole illumina in lontananza il Monte Disgrazia e giunge poco dopo ad incendiare con i suoi raggi arancioni le creste rocciose e i canaloni ghiacciati del Piz Roseg (3868 m) e del Monte Scerscen (3971 m).
E’ uno spettacolo che trasmette una bella sensazione di caldo e di sicurezza e rappresenta il vero risveglio mattutino, dopo quello brutale al rifugio, avvenuto nel cuore della notte.
Da questo vastissimo pianoro glaciale le vette assumono un aspetto quasi himalaiano, sono talmente alte che sembra strano che, con un po' di pazienza, se ne possa raggiungere la vetta entro la tarda mattinata.
Il gruppo del Bernina è stata culla dell’alpinismo esplorativo ottocentesco.
La vetta più alta, quella del Bernina (4050 m), venne scalata per la prima volta dal ventottenne topografo svizzero Johann Coaz e i suoi assistenti i fratelli Tscharner, che ne raggiunsero la vetta il 13 settembre 1850 alle sei di sera.
Nel 1880 venne costruita la capanna Marinelli (2812 m), la base per tutte le ascensioni del gruppo ,mentre è del 1913 l’edificazione della Marco e Rosa, un vero avamposto d’alta quota a 3600 metri.
Più a valle sorsero numerosi rifugi che ristoravano gli alpinisti durante la lunga marcia di avvicinamento che partiva da Lanzada, tra questi i rifugi Musella e Mitta all'Alpe Musella (2000 m) e il Rifugio Carate alla Bocchetta delle Forbici (2636 m).
Volete vivere una forte emozione e gustarvi uno scenario grandioso ?
Sceglietevi anche il momento giusto e percorrete verso sera il sentiero che dalla Bocchetta delle Forbici va alla Marinelli e godetevi il tramonto sulle cime Roseg, Scersen, Bernina: con il sottofondo musicale dei torrenti che nascono dai ghiacciai è un'esperienza indimenticabile.
Paolo Masa - Guida Alpina
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