Masescu sull'Ala del Pipistrello |
Federico (Friz) in "sciallo" al 2° tiro |
Ultimamente l'ho salita con due baldi giovani che han voluto assaggiare il passaggio dalla arrampicata in falesia a quella Old Style della Val di Mello.
L'unica cosa che mi ha lasciato un po' perplesso è che i miei giovani compagni di scalata, all'inizio, mi danno del lei e solo a fatica passano al tu, facendomi capire che quello vecchio sono proprio io.
Inutile dire che la scalata mi sollecita un sacco di ricordi, uno dei quali è questo.
Tanti anni fa, verso la seconda metà degli anni 70, sarà stato il '77, una domenica di metà novembre, io e Jacopo, che aveva diciotto anni e tanti capelli sulla testa (eh,eh,eh.....), ci trovammo ad arrampicare al Sasso Remenno.
Jacopone indica "la retta via....." |
Il Grande Maestro Felix Cabello |
Io a quel tempo avevo ancora una formazione agricola-valligiana, decisamente conservatrice e il mio pensiero era quello di considerare tutto l'armamentario delle droghe leggere " 'na roba da milanes", una roba per cittadini, che non sapevano apprezzare l'estasi e la voglia di ridere che ti regala un bel fiasco di vino.....
"A mè la me fa nient" (a me non fa niente) dicevo tra me e me e infatti l'effetto del magico Tè non fu migliore di quello che potevano procurarmi un paio di "cales de ross"(calici di rosso), di certo meno "alternativi", ma che si potevano trovare in qualsiasi osteria.
L'entusiasmo di Maurizio per la Old Climbing School |
Bello stile per Ale, Dagli Appennini alle Alpi... |
Spesso rocciatori carichi di gloria, quando venivano al Sasso Remenno, si vedevano sopraffatti, in alcuni passaggi, da degli emeriti sconosciuti , senza nessuna esperienza degna alle spalle, che eravamo noi del Gruppo Sassisti: una sorta di Armata Brancaleone dell'arrampicata. Poi, quando poco tempo dopo anch'essi si convertirono alla scarpetta a suola liscia, le parti si riequilibrarono velocemente....
Dopo Alba del Nirvana e Patabang, Kundalini è la terza scalata in Valle per il Friz |
Sergino mi fu subito simpatico, un po' perchè era giovane come noi, un po' perchè era un mingherlino, (io pensavo che i Ragni fossero tutti corpulenti e incazzosi come il nonno di Heidi), un po' perchè nell' arrampicata era veramente un tosto essendo anche lui passato, come noi, alle scarpette a suola liscia. La sua via al Pilastro Rosso sul Lago rappresentava, a quei tempi, uno dei banchi di prova più severi per tutti quelli che desideravano cimentarsi con le altissime difficoltà .
L'immarcescibile Jacopone in cima alla "Serpe" |
Maurizio all'inizio del Grande Arco |
Arrampicammo un po' al Sasso Remenno e tra le altre cose salimmo la Fessura del Budino, che noi scalammo "ad incastro" e che Sergino superò in "Dulfer", dimostrando una "pompa" ed una tenacia fuori dal comune e, visto che eravamo sull'onda delle fessure, gli descrivemmo quella della Serpe Sfuggente un tiro bellissimo di una nuova via, aperta da poco in Val di Mello. Così nel giro di una mezz'oretta ci trovammo all'attacco di Kundalini, che attaccammo nel primo pomeriggio, a occhio e croce potevano essere le due.
Giulia sul primo tiro del Grande Arco |
Ale sul secondo tiro del Grande Arco |
Jacopo, nonostante la giovane età , era già un Bastardone di lungo corso e aveva raccontato al Sergino che noi salivamo la fessura senza mettere nessun tipo di protezione.
Lui non fece un plissè, partì senza neanche un misero "nut" attaccato all'imbracatura e arrivò alla sosta, circa 35 metri più in alto, con la corda che gli filava dietro liscia e libera in tutta la sua lunghezza. Sono certo che noi, invece, almeno un "excentic" nella prima parte e un paio di "dadi" nella parte alta, li avevamo sempre usati.
Si sa che a novembre le giornate sono molto corte e in men che non si dica, ci trovammo all'imbrunire alla base dei diedri che formano il Grande Arco di Kundalini. Allora, per non prendere la notte, ripiegammo sulla destra e, per facili placche e cenge erbose, arrivammo in poco tempo al penultimo tiro. Spiegammo a Sergino come affrontare il gradino rovescio che ci sovrastava che, con un "ristabilimento" sulla placca superiore, rappresenta tutt'oggi uno dei passaggi più insoliti di tutta la Val di Mello. Infine, con le ultime luci del giorno spuntammo tra i grandi faggi del bosco sommitale. Da quel giorno lontano, con la complicità del Pakistano Nero e del bravissimo Sergino, Kundalini iniziò ad avere una sua variante più facile e veloce, diventata molto popolare.
Giulia sul traverso |
Vietato parlare male dei C3, sosta integrata per mancanza di un chiodo |
L'indimenticabile amico di grandi avventure, Alberto Magliano |