lunedì, 23 settembre 2013
Archiviato il mese di agosto con una bella salita alla “Biancograt del Bernina” in condizioni favolose. Le nevicate dei giorni precedenti avevano steso un bel manto nevoso che ha permesso: di usare il  veloce canale che porta alla “Forcla Prevliusa”, di ammorbidire l’irritante uso dei ramponi sulle parti rocciose, di trasformare in una comoda scalinata,che si poteva fare anche senza ramponi, la ben nota “Crest’Alva”. Morale della favola, poco più di sei ore alla vetta e arrivo in Marco e Rosa alle 11 di mattino per un bell’aperitivo. Compagno di avventura Lorenzo (Laurent), gagliardo quarantino da Ginevra di origini bellunesi, appassionato sciatore alpinista d’alta quota e assiduo frequentatore dei Quattromila dell’Oberland Bernese. L’unico  limite del mio valoroso compagno è stato quello di essere astemio, ciò mi ha costretto a scolare in solitaria l’ottima bottiglia di Valgella del produttore Mottalli, prima di coricarmi nel camerone “Piz Umur” della Capanna Cerva. Sulla via del ritorno, arrivati in fondo alla “Fortezza” verso le tre del pomeriggio, un po’ rallentati dalla gran ressa di cordate, abbiamo optato per la discesa diretta sul Morterasc: è una bella mazzata perché bisogna scendere  lungo una orribile morena spaccagambe, però si evita la fastidiosa risalita al Diavolezza e l’assillo  di perdere l’ultima discesa con la funivia. Allietati dal poderoso suono di due enormi corni svizzeri siamo arrivati  alla stazione del Morteratsch poco prima delle sei di sera, con una tempistica di tutto rispetto. Masescu




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